SCOPERTA LA PRIMA VILLA PAPALE DELLA STORIA A DRAGONA
“In realtà non si tratta di una vera e propria scoperta, in quanto gli storici del XIX secolo già ne avevano citato le fonti antiche, ma di una riscoperta nel bagaglio culturale del quartiere di cui se ne era persa del tutto la memoria” dichiara il geom. Piero Labbadia – responsabile Centro Studi Storici del Territorio del Comitato Cittadino di Dragona.Secondo fonti storiche attendibili ( riportate anche da G. Tomassetti, A. Nibby, A. Pellegrino) la prima villa papale della storia si troverebbe in un luogo non ancora individuato di Dragona. Come riportato anche nel suo libro ( Dragone, genealogia di un quartiere pubblicato sul sito del comitato e scaricabile gratuitamente) Labbadia ci riferisce che In Curte Draconis papa Gregorio IV si fece edificare una splendida villa di campagna che le cronache dell’epoca ci descrivono “ circondata di portici, si distendeva attraverso saloni e solarii” come si può leggere su il Liber Pontificalis II, 82 :” ipse pontifex in curte quae cognominatur Draconis, domum satis dignam, undique porticibus ac solariis circumdatam a solo noviter fieri statuit, in qua tam ipse quamque etiam futuri pontifices cum omnibus qui eis obsequentur ibidem statione immorare solebant”.Siamo dunque in presenza di quella che rappresenta a tutt’oggi la prima villa papale della storia, costruita a scopo di villeggiatura e degna di accogliere i Vescovi di Roma – ragiona il progettista e storico del territorio Piero Labbadia autore di importanti studi sul territorio e su il Palazzetto del Governatorato di Ostia.La costruzione dell’edificio pontificio, accredita la tesi che nella tenuta dei Draghi sorgesse la villa di Caio Mario, denominata Solarium, assai nota agli archeologi, ma assai imperfettamente individuata ( probabile una sua riutilizzazione in epoca Medioevale? ). Ma lasciando pur stare Caio Mario, rincresce che della villa gregoriana non resti che un pigro ricordo. I primi colpi li ricevette dalle incursioni dei Saraceni, sempre pronti a gettarsi sulle coste romane per commettere razzie. Un’altra rovina la causarono le lotte dei baroni che trovarono nelle vicine macchie luogo così propizio agli agguati e alle ritirate da Roma, favorite dal Tevere. Ma ciò che disperse la villa papale e il piccolo mondo che certo vi si costituì intorno, fu la decadenza che si abbatté su questa parte della campagna romana.Di questa importante costruzione, allo stato attuale delle ricerche non abbiamo purtroppo testimonianze materiali e di conseguenza è difficile la sua collocazione.Secondo le tesi di Labbadia la villa si troverebbe nei pressi di un importante casale della zona, intorno al quale si troverebbero dei resti di fabbrica importanti che potrebbero essere messi in relazione con la villa gregoriana.