I militari in città: costo o opportunità?
Chi frequenta la stazione di Acilia avrà sicuramente notato che da circa un mese questa è presidiata dai militari dell’Esercito, e si sarà pure accorto della presenza costante dei Carabinieri. Questa presenza abbinata di Esercito e Carabinieri è apparsa ragionevole nei primi giorni di presidio come azione d’inserimento morbido dei militari nel nuovo ruolo ad essi assegnato, con tutto ciò che comporta un contatto diretto con i cittadini e la conoscenza del territorio.
Con il passare dei giorni e poi delle settimane, la cosa ha suscitato qualche perplessità. Se non interpreto male la volontà del Governo, lo scopo dello schieramento dei militari in “aree sensibili” dei territori urbani era quello di “liberare” le forze dell’ordine da queste attività, per consentire loro di svolgere una più efficace azione di controllo del territorio con un maggior numero di uomini e mezzi a disposizione. Insomma maggiore presenza tra i cittadini. Stando così le cose il risultato dell’operazione appare perlomeno paradossale, in quanto i Carabinieri più che “liberati” dall’Esercito vi appaiono “incatenati”. Come si spiega questo fatto? Chiedendo, come cittadino e Presidente del Comitato del nostro quartiere, spiegazioni ai militari e Carabinieri posti a presidio della stazione di Acilia mi è stato risposto che la “co-presenza” è necessaria in quanto i militari non possono svolgere servizio di ordine pubblico, e quindi: accertamenti, perquisizioni o arresti se non, per quest’ultimi, in flagranza di reato, come consentito a ogni comune cittadino. Quando ho fatto notare il paradosso che caratterizzava tutta la questione il Carabiniere ha assecondato la mia perplessità con un espressione molto eloquente, al che ho salutato augurando un buon lavoro.
Molti cittadini del nostro quartiere, utenti della Roma – Lido, si sono rivolti al Comitato Cittadino di Dragona manifestandoci in sostanza le poche e semplici (ma di buon senso) osservazioni sopra riportate. I cittadini ci scuseranno se non sappiamo dare loro spiegazioni e risposte che facciano luce sul “paradosso”. Come è ovvio che sia lasciamo ai cittadini tirare, ognuno a suo modo, le proprie conclusioni.
Giorgio Luciani