In occasione del meeting di due giorni sul tema del Programma di Recupero Urbano di Acilia – Dragona (art.11) organizzato dal Comitato Cittadino di Dragona e dal Comitato di Quartiere di Dragoncello, in collaborazione con il Municipio Roma XIII, è stato presentato il nuovo Palazzo dello Sport e dello Spettacolo di Paolo Portoghesi. Al posto dell’ auditorium della Musica proposto dai Comitati e dai cittadini è stata presentata questa nuova struttura denominata Palazzo dello Sport e dello Spettacolo- dichiara il geom. Piero Labbadia Vice Presidente del Comitato Cittadino di Dragona- la struttura è la stessa anche se adattata alle nuove funzioni.
L’architetto è lo stesso, Paolo Portoghesi. Che ora ha approntato un nuovo progetto, «in avanzato stato di elaborazione». Passando dallo spazio della musica a quello dell’agonismo. «In realtà, potrà servire ad ospitare anche altre manifestazioni, come spettacoli o concerti» spiega il progettista della grande Moschea di Roma illustrando la struttura dell’edificio che sarà costruito a Dragona «non appena ultimate le pratiche d’approvazione». «Parlando con il sindaco Veltroni – racconta Portoghesi – ci siamo resi conto che in quella zona manca un palazzetto dello sport. Quindi, circa cinque mesi fa, in un incontro con l’ufficio tecnico comunale e con il costruttore Edoardo Caltagirone, abbiamo deciso di comune accordo di accantonare l’ipotesi auditorium». Il palasport di Portoghesi – il cui progetto è stato realizzato con la collaborazione di Alessandro Tonni e Marco Desantis -potrà ospitare circa 600 spettatori, seduti sulle due tribune laterali. E poi spogliatoi, uffici, un punto di ristoro, oltre al campo, raccolti in una struttura di cemento e mattoni. Il segno nello spazio sarà però affidato a quattro semicerchi che raggiungeranno l’altezza di diciotto metri. «È una struttura estroflessa -spiega il 74enne architetto romano – composta da quattro archi intrecciati cui sono connessi i tiranti che sostengono la copertura. La mia intenzione è creare un elemento di richiamo visivo in quella fascia verde sulla quale sorgerà il palazzetto. E sarà l’incrocio dei quattro archi trasparenti a caratterizzare il paesaggio». «Il progetto dovrà essere di forte richiamo, avere caratteristiche di polifunzionalità e di flessibilità». Si punta su un’esposizione che garantisca un’architettura bioclimatica, sull’utilizzazione di sistemi di riscaldamento con pannelli solari che permettano anche il raffreddamento estivo degli ambienti. L’altezza prevista è di 26 metri per un edificio che spunterà dalla campagna con un grande impatto. Dragona sarà nei prossimi anni al centro di un grande cantiere. E, tra edilizia privata e servizi, potrebbe aver bisogno di una casa della musica e dello spettacolo. «È vero, i luoghi dell’alta cultura sono adatti anche alla periferia» ragiona il progettista e storico dell’architettura autore di importanti studi sul Barocco e su Borromini. «Tuttavia, in questo caso, un pubblico attento è tutto da creare. Mentre quello degli eventi sportivi c’è già». In una delle sue ultime opere, la chiesa di Santa Maria della Pace a Terni, realizzata nel 2000, Portoghesi ha coinvolto nell’opera architettonica un pittore, Stefano Di Stasio. «La collaborazione con gli artisti, pittori o scultori, è importante. E mi auguro ‘ conclude l’architetto ‘ che questa esperienza possa trovare spazio anche nel palazzetto di Dragona».
A proporre il nome di Portoghesi è stato il gruppo privato che realizzerà l’opera per poi cederla al Comune in cambio di una serie di concessioni di edilizia abitativa in programma, secondo il programma di recupero urbano approvato.